C’era una volta, in una terra di foreste secolari e fiumi gorgoglianti, una famiglia di gufi, composta da mamma gufo e dalle sue tre piccole, che lei allevava da sola. Le amava tutte allo stesso modo, ma quando la minore delle tre, la piccola Pauline, iniziò a frequentare la scuola, si rese conto che sarebbe stata molto più problematica delle altre.
Per quanto si impegnasse, continuava a portare a casa brutti voti! Mamma gufo davvero non riusciva a capirne il motivo.
“Pauline, sei un gufo, come mai non sei intelligente?”, la riprese la madre, preoccupata. “Continui a prendere brutti voti e la tua insegnante mi scrive sempre che non vai bene a scuola. Com’è possibile?”.
“Non lo so, mamma! Io faccio del mio meglio, davvero. Non so perché non riesco a recuperare. Non capisco niente di quello che c’è scritto sulla lavagna”, rispose sconsolata la figlia, alzando le ali in segno di resa.
“Ma la tua maestra dovrebbe essere in grado di spiegartelo, lei è incredibilmente saggia”, sbottò la madre.
Le due sorelle maggiori, Vera e Agata, intervennero: “Esistono anche i gufi stupidi, mamma. La nostra piccola Pauline ne è un esempio!”. Entrambe risero sguaiate, a quelle parole di scherno dette da Vera nei confronti della sua sorellina.
“Hai ragione, non tutti i gufi possono essere intelligenti”, rispose Agata. “Per fortuna io non sono una di quelli stupidi!”.
La povera gufetta si mise a piangere e si rannicchiò in un angolo, tenendosi un’ala sul musetto e singhiozzando.
“Non importa, piccola mia”, le disse sua madre, con dolcezza. “Anche se non sei molto intelligente e prendi brutti voti, ti voglio bene come alle tue sorelle. Però tu potresti almeno provare a impegnarti un po’ di più”.
Il giorno dopo, quando Pauline stava andando a scuola, i suoi…