Tanto tempo fa, in una terra lontana, viveva e regnava un re. Un giorno, quel re si mise in testa che, se fosse riuscito a toccare la luna, sarebbe diventato famoso e ammirato in tutto il mondo.
Era così ossessionato da questa idea che non riusciva a pensare ad altro, tanto che si dimenticò del tutto di governare il suo regno. Ogni giorno non faceva altro che arrovellarsi il cervello per cercare di capire come sarebbe potuto arrivare abbastanza in alto nel cielo per toccarla. Quando dormiva, l'unica cosa che sognava era di allungare la mano verso la luna, mancandola di un solo centimetro.
Il re passò innumerevoli giorni e notti pensando a nient'altro che alla pallida luna, e un giorno finalmente gli venne un'idea. Decise di costruire un'enorme torre, così alta che, stando in cima, avrebbe potuto finalmente raggiungerla!
Mandò subito a chiamare il carpentiere reale e gli ordinò di costruire la torre proprio come l'aveva immaginata. Ma il falegname sapeva in cuor suo di non essere in grado di costruire una torre così alta.
Trascorse i giorni successivi camminando avanti e indietro, pensando, misurando, calcolando e disegnando, ma strappava ogni schizzo non appena l'aveva terminato. Pur non dormendo, dopo vari giorni non aveva ancora trovato una soluzione.
Dopo una settimana, il re, impaziente, non ne poté più di vedere il carpentiere che calcolava e faceva stupidi disegni invece di costruire la sua altissima torre e decise di fargli visita. Era molto arrabbiato e frustrato e lo minacciò:
“Hai tre giorni di tempo per costruirmi la torre, oppure ti faccio saltare le cervella!”.
Il povero falegname si sentì stringere il cuore. Aveva consultato i suoi assistenti, ma nessuno sapeva cosa fare. Passò un giorno, poi un altro, ma ancora niente. La mattina del terzo giorno il falegname, disperato, si svegliò con un'idea.
Raggiunse correndo le stanze reali e spiegò al re il suo brillante piano. Il re ne fu felicissimo e ordinò immediatamente a tutti gli abitanti del regno di portare a palazzo tutte le loro casse di legno e i loro cesti di vimini.
La gente di tutto il paese, dai villaggi alle città , si riunì e portò al falegname ogni scatola e ogni cesto che riuscì a trovare. Uno per uno, questi li mise uno sopra l’altro e li inchiodò con il martello. Usò più chiodi di quanti ne avesse mai usati in tutta la sua vita.
Il giorno successivo, finì tutte le scatole e i cesti. Ma la torre non era ancora abbastanza alta!
Il re ordinò di abbattere tutti gli alberi disponibili nel regno e di trasformarli in un numero ancora maggiore di casse e cassette. Finalmente la torre sembrò abbastanza alta. Tutta la gente del paese si riunì per guardare il re che iniziava la sua scalata verso la cima.
Si arrampicò, si arrampicò, si arrampicò fino al cielo, e quando arrivò in cima allungò la mano verso l'alto. Gli mancava poco per toccare finalmente la luna, così gridò al falegname di portargli un'ultima cassa.
Ma in tutto il regno non ne era rimasta neanche una e tutti gli alberi erano già stati tagliati.
Il re, schiumando di rabbia, imprecò furiosamente. Non riusciva ad accettare che, anche dopo tutto ciò che aveva fatto non sarebbe riuscito a toccare la luna e gridò:
“Se davvero non è rimasta nessuna cassa in tutto il paese, allora sfilate da sotto la cassa più in basso e passamela”.
Tutti guardarono il falegname con orrore.
“Sire, è davvero una buona idea?”, chiese l’uomo.
Ma il re non cambiò idea. Un ordine era un ordine, quindi i sudditi del re non avevano altra scelta che obbedire. Sfilarono dalla pila la cassa più bassa, proprio come aveva ordinato il re... e fu così che il re imparò cosa si prova a volare!