Pavol Dobsinsky
Marianna e i dodici mesi
Questa classica storia parla di come il bene vince sul male. Quando la cattiva matrigna manda Marianna nella foresta a cogliere violette e fragole, i Dodici Mesi la aiutano con i loro poteri prodigiosi.
Tanto tanto tempo fa, quando la vita era dura, le persone dovevano lavorare molto nei campi per coltivare segale, grano o orzo. Poi li macinavano al mulino ad acqua, per ottenere una farina morbida e polverosa con cui preparare il pane fresco e, nelle occasioni speciali, le torte.
Un giorno, un corpulento contadino stava seminando la segale quando, all’improvviso, soffiò un forte vento che gli portò via tutta la semenza. Il contadino l’inseguì più veloce che poté, urlando e agitando il pugno, ma non riuscì a raggiungerlo. Il vento era troppo veloce per lui e scomparve rapidamente con tutto il suo futuro raccolto.
Tornò a casa arrabbiato e sconsolato, chiedendosi con ansia cosa avrebbe dovuto fare adesso. Senza semina, non ci sarebbe stato il raccolto. E senza un buon e abbondante raccolto, non avrebbe avuto niente da macinare per ottenere la farina. E senza la farina… niente torte! Questo pensiero lo fece quasi piangere.
Era davvero triste e avvilito, seduto a tavola con i palmi delle mani premuti sulla fronte, quando sua moglie gli disse: “Metti qualcosa da mangiare in borsa, esci in cerca del vento e chiedigli di restituirti la segale che ti ha portato via”. Lui la guardò e si disse che aveva ragione.
Il contadino non perse tempo. Preparò rapidamente le sue cose e s’incamminò per le aspre colline, per le valli e le gole, alla ricerca del vento. Infine lo trovò: stava danzando in un prato vicino alla foresta. Stava eseguendo una specie di tango con i tulipani che erano sbocciati da poco.
Non appena individuò un essere vivente nei dintorni, si avvicinò al corpulento contadino e gli chiese: “Cosa stai cercando?”. Il contadino gli raccontò per bene la triste storia del vento (“Proprio Voi, Signore”, disse educatamente, togliendosi il cappello) che gli…