Il cacciatore e il serpente

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Questa favola ci ricorda che dobbiamo apprezzare chi si è preso cura di noi per tutta la vita. Quando il serpente e il cacciatore cercano di risolvere la loro disputa, chiedono a tre giudici di aiutarli a decidere chi abbia ragione. Ma il consiglio di ognuno di loro si basa sulla loro precedente esperienza di convivenza con una persona.

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Il cacciatore e il serpente
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Una volta un cacciatore grosso e robusto camminava attraverso una fitta giungla, alla ricerca di selvaggina da cacciare. Mentre si intrufolava nel fitto sottobosco e si faceva strada con l’accetta in mezzo alle lunghe piante rampicanti, notò proprio di fronte a lui un serpente gigante - nientemeno che un serpente a sonagli!

Era completamente paralizzato dalla paura, perché alcuni serpenti sono pericolosissimi e possono attaccarti con le loro zanne velenose in un batter d’occhio. E i serpenti a sonagli sono i più velenosi in assoluto!

Però si rese presto conto che il serpente non poteva fargli del male perché era bloccato sotto una grossa pietra. Non riusciva a muoversi e si contorceva dal dolore. Quando il cacciatore fece un passettino in avanti, il serpente sibilò: “Buon uomo, per favore, aiutami e liberami. Ssse non lo farai, io certamente morirò!”.

Il cacciatore rimase fermo a riflettere. Scosse la testa e disse: “Non posso aiutarti. Se lo facessi, tu certamente mi morderesti con le tue zanne velenose e io morirei. Ho moglie e figli a casa da sfamare e non c’è nessun altro che possa prendere il mio posto. E poi mi piace la mia vita!”.

Ma il serpente continuò a pregare e implorare: “Aiutami, buon uomo! Giuro che non ti morderò!”.

Il cacciatore, che non era un uomo crudele, alla fine concordò e fece rotolare via la pietra dalla schiena del serpente. “Allora, Signor Serpente. Adesso me ne andrò via e Lei mi lascerà andare in pace, senza seguirmi", disse il cacciatore nervoso, che voleva essere sicuro che il serpente non l’avrebbe attaccato. “Giusto Signor Serpente?”.

Ma, in pochi secondi, il grande serpente si alzò davanti a lui e sollevò la testa, con la bocca aperta, la bava sulle zanne e pronto a colpire. “Beh, non possso…

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