In una terra lontanissima, ai confini del mondo, vivevano due fratelli. Il più piccolo era povero in canna, mentre il più grande nuotava nell’oro.
Nonostante ciò, era uno spilorcio: desiderava sempre più ricchezze che, per nessun motivo al mondo, voleva condividere con gli altri. Il fratello minore doveva raschiare il fondo del barile per avere di che mangiare, ma quando qualcuno gli chiedeva aiuto, non ci pensava due volte.
Un giorno, il fratello povero non ebbe altra scelta che andare dal fratello ricco a chiedere un po’ di cibo. Non mangiava nulla da diversi giorni e il suo stomaco brontolava più del solito.
Bussò una volta alla porta, ma non successe nulla. Bussò due volte, ma ancora niente. Bussò alla finestra, ma non ebbe risposta.
All’improvviso un osso rosicchiato e pulito volò fuori dalla finestra e il fratello spilorcio gridò: “Ecco, raccogli quell’osso, prendilo e, per quel che mi importa, vendilo al diavolo in persona, ma non venire più a disturbarmi!”.
Il fratello povero raccolse l’osso e, gentilmente, lo ringraziò.
Sospirò e si incamminò verso una foresta buia. Trovare un diavolo cui provare a vendere l'osso, ecco l’unica cosa che sperava di riuscire a fare. Mentre si aggirava con cautela lungo uno stretto sentiero, si trovò improvvisamente davanti un piccolo folletto che gli sbarrava la strada. Con le orecchie a punta, la barba grigia che pendeva fino a terra e grandi occhi che facevano capolino da sotto un cappello a punta, colpiva il terreno con il suo bastone.
“Dove siete diretto, scudiero?” chiese il folletto.
“Non ne sono sicuro nemmeno io. Mio fratello mi ha lanciato quest’osso e mi ha detto di andare a venderlo al diavolo. Ma non so nemmeno dove cercarne uno”, sospirò il poveretto.
“Coraggio, ragazzo mio, ti mostrerò la strada.…