C'era una volta un re molto vecchio e decrepito a capo di un vasto regno. Il re aveva una figlia che era famosa in tutto il mondo per la sua bellezza. La bella principessa amava trascorrere il tempo nel giardino reale, dove passeggiava o giocava a nascondino con i suoi amici. Il giardino era pieno di rose gialle, margherite e trifogli sotto i grandi alberi di quercia.
Un giorno la principessa si trovava nel suo posto preferito, vicino al pozzo profondo. Ascoltava il gorgoglio dell'acqua e, cantando una melodia tra sé e sé, lanciava e riprendeva la sua pallina d'oro. Questa brillava in modo formidabile al sole, ma a un certo punto, la luce del riflesso le abbagliò la vista, e la principessa la lasciò cadere nel pozzo, dove scomparve nelle profondità oscure.
La principessa iniziò a piangere tristemente, perché quello era il suo giocattolo preferito. E mentre piangeva, sentì una voce grossa che usciva proprio dal pozzo: “Perché piangi, principessa? Cra, cra”.
La principessa si sorprese così tanto che smise di singhiozzare e in pochi istanti vide nell'acqua una piccola creatura con grandi occhi sporgenti. Era un piccolo ranocchio verde che capì subito perché la principessa fosse triste e le disse: “Non piangere, posso riportarti la tua palla d'oro. Ma cosa puoi darmi in cambio?”.
“Tutto quello che vuoi, caro, dolce ranocchio. Perle, diamanti, qualsiasi cosa ti renda felice”, disse la principessa.
“No, no, no. Non ho bisogno di nulla di tutto ciò. Voglio solo essere il tuo migliore amico. Voglio sedermi alla tua splendida tavola e dormire nel tuo morbido letto insieme a te. Se mi prometti questo, ti restituirò la tua palla d'oro”, disse. Queste erano le sue condizioni.
La principessa promise al ranocchio tutto ciò che desiderava in un batter d’occhio. Voleva…