Nei pressi del parco alla periferia della città si erano radunate diverse auto; avevano portato un gruppo di muratori, tutti con giubbotti e caschi arancioni. Camminavano su e giù non lontano dal parcheggio.
Di tanto in tanto si fermavano a srotolare i grandi fogli di carta che portavano con sé e a guardare i progetti che vi erano disegnati: progetti per un nuovo complesso residenziale e una nuova scuola. Poi tirarono fuori un rotolo di nastro adesivo a strisce bianche e rosse e lo stesero intorno al bordo del cantiere. Ora i lavori potevano iniziare!
Nel parcheggio accanto al cantiere erano parcheggiate anche due scavatrici e un'alta gru. Non vedevano l'ora di iniziare i lavori! Passarono un paio di giorni a guardarsi timidamente, prima che alla fine una di esse rompesse il silenzio.
“Non vedo l'ora di iniziare a scavare”, disse la scavatrice grande.
“Anch’io!”, disse la scavatrice piccola, “adoro scavare e spalare. E la cosa che mi piace di più”, continuò entusiasta, “è quando piove e posso giocare con il fango viscido!”.
La gru non voleva essere lasciata in disparte, così anche lei disse la sua: “Beh, a me piace molto il lavoro pulito che viene dopo, quando posso sollevare enormi pezzi di muro e guardare come gli edifici diventano sempre più alti”. Chiacchierarono e chiacchierarono fino a tarda sera dicendosi quanto fossero impazienti di lavorare.
Ben presto, entrambe le scavatrici si misero al lavoro. Spalarono tutto il giorno. La scavatrice grande fece enormi buchi nel terreno e la scavatrice piccola la seguì per assicurarsi che fossero belli e lisci.
La sera chiacchierarono ancora sul lavoro svolto e si vantarono di quanto fossero brave. Poi iniziarono a prendere in giro la gru, che non era ancora stata coinvolta nei lavori di costruzione.
“Ehi…