Igor era seduto nella sua stanza, e un ciuffo ribelle di capelli gli scendeva sul viso. Era assorto nella lettura dei fumetti dei supereroi. Improvvisamente, però, un fascio abbagliante di luce, proveniente da un punto imprecisato della stanza, lo accecò completamente per un attimo.
"Che cos’è?" Il ragazzo si protesse gli occhi. Saltò in piedi e corse verso la finestra. Si guardò intorno e individuò subito il misterioso burlone.
Il viso di una ragazza sorrideva dalla finestra del palazzo di fronte, un piccolo specchio scintillava tra le sue mani. Era Piera, naturalmente. "Dovevo immaginarlo!"- Igor sorrise, facendo un cenno all’amica. Aveva capito che lei lo stava chiamando per chiedergli di uscire a giocare.
Il ragazzo si gettò subito la giacca sulle spalle. Non aveva nemmeno avuto il tempo di vestirsi per bene, quando un altro amico gli corse incontro - un piccolo soffice cane di nome Saetta. Igor lo aveva chiamato così perché una delle sue orecchie era sempre curiosamente drizzata in su, come se stesse sempre in ascolto di qualcosa, pronto a scattare come un fulmine. Ed era proprio così. Saetta aveva una straordinaria capacità di sentire tutto e tutti coloro che erano in difficoltà o bisognosi di aiuto. Quasi come un vero supereroe dalla folta coda.
Igor e Saetta scesero insieme le scale d’ingresso, Igor immaginando di essere un vero supereroe che volava per salvare un uomo in difficoltĂ . Che peccato che tali eroi esistano solo nelle fiabe e nei fumetti!
La coppia corse insieme all’ingresso, dove la sempre allegra e sorridente Piera li raggiunse.
"Ciao ragazzi," disse con un largo sorriso. "Ho un’idea fantastica. Vi va di giocare..."
Non ebbe il tempo di finire, però, perchĂ© Saetta si allontanò improvvisamente e corse dietro l’angolo.
"Dove sta correndo? Che…